Esaltare la camminata veloce in generale e la camminata sportiva in particolare, come abbiamo fatto e faremo ancora in queste pagine, può portare a un equivoco, illudendo il lettore che si tratti di una panacea o comunque l’unica cosa da fare. Vorrei condurre col lettore una riflessione quasi come un dialogo, per uscire da questo possibile malinteso.
Una delle domande più ricorrenti, forse la principale è:
Perché dobbiamo camminare velocemente?
Voglio dire, ci sono tanti modi di muoversi a piedi, perché affaticarsi? La risposta è semplice: per i benefici di forma, salute e benessere sia fisico, mentale e spirituale, ne abbiamo ampiamente discusso nelle Faq. Ne elenchiamo qui alcuni:
⇒ È facile: l’uomo è biomeccanicamente costituito per camminare e si è evoluto proprio camminando.
⇒ È dolce: rispetto alla corsa, al tennis e altri sport, è il movimento meno traumatico per ginocchia, schiena e caviglie, oltre ad essere perfettamente simmetrico.
⇒ Migliora le articolazioni: non solo non fa male ma scioglie le tensioni osteoarticolari e rafforza tutti gli snodi, dalla caviglia alle vertebre cervicali, passando per il bacino, le ginocchia, le spalle e tutti gli altri dischi intervertebrali.
⇒ Migliora la funzionalità cardiorespiratoria e linfatica: ha un influsso benefico per la respirazione e, contemporaneamente, il battito cardiaco, rafforzando il cuore e il sistema cardiocircolatorio in generale, senza sovraccaricarlo. Ovviamente, attivando gran parte dei distretti del corpo, ha anche un effetto di massaggio linfatico.
⇒ Tiene sotto controllo la glicemia e fa perdere grasso: provocando un’accelerazione del metabolismo anche basale, aumentando anche la massa muscolare, permette di tenere più sotto controllo la glicemia e far perdere grasso anche a riposo, al di là del numero di calorie bruciate durante l’attività stessa. Altre attività aerobiche più spinte, come la corsa, pur bruciando più calorie, fanno perdere anche massa magra, ovvero muscoli.
⇒ Aiuta contro stitichezza, le emorroidi e l’ernia inguinale: camminare favorisce i naturali movimenti peristaltici dell’intestino, garantendo un transito regolare delle feci. Inoltre, è un vero e proprio massaggio per i cuscinetti anali, aiutando il sangue venoso a non ristagnare ma a ritornare in circolo, evitando, più di ogni altra attività, la formazione di emorroidi. Infine, il rafforzamento del pavimento pelvico garantisce una buona tenuta, evitando l’ernia inguinale.
⇒ Favorisce la memoria e la concentrazione: come dicevano gli antichi, mens sana in corpore sano, quando ancora mente e corpo non si ritenevano dover essere in contrapposizione. In altre parole, per avere una mente giovane non basta leggere, fare parole crociate e rispondere ai quiz in tv, ma va tenuto giovane innanzitutto il corpo! I benefici neurologici non sono pochi (ovviamente vale anche per altre attività motorie, dallo sport in senso stretto al ballo): dal prevenire la demenza senile e l’Alzheimer per i più anziani, al miglioramento delle capacità di apprendimento e di concentrazione per i più piccoli, evitando il cosiddetto disturbo dell’attenzione.
⇒ Combatte l’ansia e purifica il corpo: molti che si approcciano alla camminata sportiva scelgono di praticarla all’aperto e in percorsi naturali, con tutti i vantaggi che questo può comportare sul fisico e sulla mente. Ne beneficiano innanzitutto i polmoni, il sangue e tutti i tessuti, per via della qualità dell’aria che respiriamo, ma anche la vista e l’udito si nutriranno di paesaggi e suoni naturali e dunque, per riflesso, anche la mente lascerà andare via i pensieri più opprimenti e l’ansia tenderà a dissolversi.
⇒ Favorisce la socializzazione: la camminata veloce si presta molto bene ad essere praticata in gruppo. Dopo un lungo periodo di sedentarietà, essendo fuori allenamento, risulterà più facile aggregarsi a un gruppo di camminatori che non a un gruppo di corridori, senza contare che, benché non si tratti di una passeggiata, è possibile scambiare qualche parola e socializzare senza incidere sulla prestazione.
Ma quindi dobbiamo abolire la passeggiata?
Dedicare un sito ai vari tipi di camminata veloce (camminata sportiva, nordin walking e nordic hiking) non vuol dire affatto che si debba fare solo questo quando ci si vuole spostare, esattamente come un docente di inglese non desidera che i propri alunni parlino soltanto in inglese in tutti i momenti e contesti della propria vita. Conoscere una nuova lingua o una nuova disciplina sportiva aumenta semplicemente le nostre possibilità.
Possibilità di cosa? Possibilità di vivere meglio, sapere rispondere alle varie esigenze, richieste di comunicazione, di lavoro, di salute e altro ancora. In molte occasioni ci sarà utile l’inglese, in tante ancora l’italiano, in altre il dialetto e così via. Dunque, sapere padroneggiare la tecnica della camminata sportiva non vuol dire che d’ora in avanti dobbiamo praticarla sempre e comunque, ma solo quando vogliamo fare attività sportiva o magari quando siamo in ritardo. Non facciamo come il ragazzo che “vuole fare l’americano” descritto da Renato Carosone che, “quanno se fa l’ammore sott’ ‘a luna” gli “vene ‘ncapa ‘e di’ I love you“.
Dovremmo sempre adeguare il nostro passo alle differenti esigenze. Se per esempio siamo a passeggio con la nostra innamorata o il nostro innamorato davanti alle vetrine o magari sul lungomare al tramonto non è affatto il caso di accelerare il passo. Stessa cosa se siamo con i nostri bambini, che con le loro gambette non potrebbero tenere il nostro passo, o se stiamo accompagnando a braccetto una anziana signora. In tutti i casi dovremmo avere la flessibilità di adeguare il nostro passo a quello di chi ci sta accanto oltre che a quello che la situazione richiede. La passeggiata si associa al bisogno di relax o di esplorazione (per esempio quando siamo in una città nuova), la nostra camminata veloce al bisogno di stare in forma.
E per come non va praticata la camminata sportiva in queste ed altre occasioni, direi che lo stesso vale per il nordic hiking, un tipo di escursionismo ‘di corsa’, grazie all’uso di specifici bastoncini. Personalmente, se sono nella natura prediligo godere del paesaggio e quindi tenere un’andatura decisa ma lenta, assaporando ogni passo.
Inoltre, praticare la camminata veloce nelle sue diverse forme ci aiuta anche a camminare piano, aumenta la nostra resistenza muscolare, cardiaca e respiratoria. Ad esempio, quando mi trovo in vacanza in un luogo nuovo mi piace esplorarlo da cima a fondo, letteralmente passo passo, quindi lentamente, ma mi sono accorto, dopo anni di pratica di camminata sportiva, che ho nettamente migliorato la mia resistenza, potendo camminare lentamente per ore e ore senza risentirne minimamente.
La camminata veloce è la sola attività sportiva da praticare?
Per concludere questa nostra riflessione va anche detto, anzi ripetuto (visto che lo abbiamo già scritto), che non solo la camminata veloce non deve essere il solo modo di camminare ma non deve neppure essere la sola attività sportiva. Qualsiasi disciplina sportiva, anche la più equilibrata e benefica e naturale, non potrà mai essere completa.
Certamente se la scimmia è nata per arrampicarsi e balzare da un albero all’altro, il ghepardo per correre, il canguro per saltare, il serpente per strisciare e il delfino per nuotare, inutile negare che essenzialmente l’uomo è biomeccanicamente costruito per camminare. Tuttavia, questo non significa che dobbiamo privarci di altre attività quali correre, nuotare, saltare, arrampicarci, sollevare pesi. Anche i nostri antenati svolgevano occasionalmente questi schemi motori di base. E anche movimenti più nuovi e potremmo dire artificiali, come il pedalare, possono far bene. Personalmente non saprei rinunciare alla bici e alla sala attrezzi rispettivamente per motivi di piacere e di salute. Anche in questo caso si può fare una pedalata con lo spirito della passeggiata o con quello dello sportivo e anche in questo caso alterno sessioni di allenamento a pedalate all’insegna dello svago o dell’esplorazione.
Secondo il nostro punto di vista, dunque, la camminata veloce dovrebbe rappresentare l’attività sportiva di base, ma ciò non toglie – anzi è fortemente suggerito – che vi si possano associare altre attività aerobiche e anaerobiche, per svago, per benessere, per forma fisica o perfino per sport.
Fantastico articolo!